Un maxi-sequestro dei carabinieri dei Nas ha portato a 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 122 perquisizioni in smart shop ed erboristerie in tutta Italia e al sequestro preventivo di un’azienda di Peschiera Borromeo (Milano). Nel mirino dei militari le ‘smart drugs’, le cosiddette ‘droghe furbe’ tra le quali spiccano deodoranti per ambienti ed erbe che vengono “triturate e inalate soprattutto dagli adolescenti”, spiega durante una conferenza stampa a Roma il vicecomandante dei Nas Antonio Amoroso.
L’operazione dei Nas, ancora in corso, ha portato al sequestro di un laboratorio di produzione clandestino di sostanze psicotrope di sintesi; 3 tonnellate di ‘erbe’; 20 mila deodoranti per ambienti contenenti cannabinoide sintetico; 30 kg di allucinogeno e 100 kg di cannabis che, una volta raffinata e immessa sul mercato, avrebbe fruttato 4 milioni di euro circa.
L’operazione, hanno inoltre reso noto i Nas, ha portato all’arresto di altre due persone, grazie all’attività condotta anche attraverso intercettazioni telefoniche che hanno coinvolto, oltre all’Italia, anche Olanda ed Europa dell’Est.
Un ruolo da protagonista nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti sgominato spetta poi alla Rete, il ‘mercato’ a cui i giovanissimi attingevano per procurarsi le droghe furbe nel mirino dei Nas. A far scattare l’operazione ‘Profumo di droga’ il ricovero in gravi condizioni di un giovane napoletano per un’intossicazione acuta. Il ragazzo aveva assunto una sostanza tossica contenuta all’interno di un profumatore per ambiente.
I successivi esami di laboratorio dell’azienda ospedaliera Federico II di Napoli hanno consentito di individuare una molecola psicoattiva definita dagli addetti ai lavori JWH-018, “venti volte – spiegano i Nas – più potente alla cannabis naturale e per questo altamente pericolosa, soprattutto se assunta in età adolescenziale”.
“Quel che preoccupa di più – spiega Amoroso – è che prodotti apparentemente innocui e venduti in esercizi in regola, addirittura erboristerie, nascondano in realtà delle insidie che i genitori possono facilmente sottovalutare, inconsapevoli dell’uso che i ragazzi ne fanno. Si tratta di un’insidia subdola e camuffata che può mettere seriamente in pericolo la loro salute”.
(fonte: Adnkronos Salute)