imported_soc
29-08-05, 18:00
Sono arrivato stamani all'aeroporto di bologna.
Un tempo da lupi: arrivato da dove sono arrivato era quasi da mettersi a piangere. Ma fa niente.
:(
Voglio comunque, per chi ha voglia di leggermi ed � interessato all'argomento, raccontarvi di una festa a cui sono stato durante la mia ennesima vacanza ad Ibiza: quest'isola, checch� se ne dica, � veramente meravigliosa: ha moltissimo da offrire da tutti i punti di vista, mare, sole, archeologia, storia e, ovviamente, sovrana e irresistibile, la notte - e il giorno dopo! Proprio di questo voglio parlarvi, di un "giorno dopo" molto particolare.
Dal momento che vado da svariati anni (anche pi� volte all'anno) nella "magic island", oramai il mio cerchio di conoscenze/amicizie si � notevolmente allargato. Cos�, gi� da qualche visita, riesco a partecipare a feste in villa che prima mi erano sconosciute o quantomeno inaccessibili: quella di cui vi sto per parlare � stata la pi� eccitante; e anche "mistica", se vogliamo.
Fatta la discoteca (Amnesia � il locale, Cocoon il nome della festa, non molto commerciale) abbiamo atteso all'uscita, dopo che sono defluite le circa 5000 persone, il Dj, nonch� organizzatore della festa, dell'after, proprietario del cocoonclub di Francoforte, dj storico e "incandescente" personaggio. Finalmente esce, � Sven Vath.
Ad un ristretto gruppo di persone comunica il luogo scelto questa volta per la festa (trattasi di ville messe a disposizione da gente dell'isola: hippy che vivono qui da moltissimi anni, organizzatori di party o semplicemente facoltosi pazzi scatenati).
A loro volta gli amici di Sven lo comunicano ad altre persone, tra cui alcuni miei amichetti, e cos� sappiamo dove andare.
Questo "rito" si svolge quasi ogni volta che il cocoonclub si trasferisce all'Amnesia, cio� tutti i luned� da luglio a settembre.
Ci addentriamo nella poderosa natura dell'entroterra dell'isola.
Meravigliosa.
Stradine bianche che si arrampicano in colline che ricordano quelle umbre, dove vivo io.
Arrivati.
Una persona ci chiede chi siamo e come siamo arrivati fin li.
Non ci sono problemi ed entriamo.
Siamo tra i primi ad arrivare: il posto � bellissimo, intuisco subito che deve trattarsi della casa di un qualche hippy.
Ad accoglierci, tra lo stupore di tutti, una signora molto bella sui trentacinque, con, per mano, due bimbi, un maschio e una femmina, di meno di dieci anni.
Tutti e tre biondi, vestiti di tessuti particolari, molto leggeri e colorati: mi ricorda qualcosa di indiano...
I bimbi ci offrono dei pomodorini e delle fragole.
La mamma, invece, uno strano succo: non parliamo la stessa lingua, ma ci capiamo perfettamente.
Faranno cos� con tutti coloro che arrivano.
Sentiamo in lontananza la magica musica di Sven, e qui, purtroppo, solo ascoltarla rende l'idea.
Avvicinandoci si apre davanti a noi uno splendido giardino: ancora c'� poca gente, massimo 50 persone.
Non molto lontanto vedo un orto, un laghetto molto piccolo, alcune paperelle. C'� uno spaventapasseri in mezzo all'orto: � curato nei minimi dettagli; non solo lo spaventapasseri: tutto � bellissimo!
La casa, che per l'occasione � stata spogliata quasi di tutto, � bellissima: ricordo molto bianco, la consolle dove suona Sven � posizionata davanti all'ampissima finestra del salotto e dietro alemno una quindicina di cassette di dischi. Le casse sono di qualit� entusiasmante. Il sonoro � perfetto: per descrivervi la musica, mio malgrado, non trovo parole. Per� immaginate una musica che riesce a farvi ballare senza mai infastidirvi, una musica che riecheggia nell'aria e sembra venga da un altro posto; suoni strani o rumori di animali, ritmata ma non troppo, che vi consente una danza particolare, fatta di pause, silenzi, ripartenze... :banana:
Comincia a farsi sentire il succo della signora (e non solo :clapclap: ).
La festa si riempie: ci sono persone di tutti i tipi e di tutte le nazioni, per� coloro che pi� mi colpiscono sono il proprietario di casa e i suoi amici. Sono hippy vecchia maniera, vivono di cose semplici ma suppongo siano tutti molto benestanti, almeno a giudicare dalla casa e dall'abbigliamento: quantomeno molto colti.
Penso che ora siamo circa 200 persone.
Dalla cucina non ci si risparmia nell'offrire a tutti frutta fresca, acqua, alcolici e dolci.
Iniziano i teatrini, mi trovo a parlare in "europanto" cio� mischio le mie conoscenze di italiano, spagnolo e inglese per farmi capire magari da un tedesco: non si tratta di conversazioni impegnate; semplicemente si fa ci� che molti adulti non sanno pi� fare: si gioca.
Giochiamo, mettiamo in gioco noi stessi, talvolta un teatrino ridicolo, poi una risata collettiva e si riparte, la colonna sonora fa da sfondo alla festa pi� magica che abbia finora incontrato.
Spostandomi dalla "pista da ballo" davanti al Dj verso il giardino incrocio una ragazzza che contempla il paesaggio: � veramente magnifico.
Dall'averla conosciuta a entrare assieme in casa il passo � breve: eccoci accomodati sui cuscinoni appartati di un antro della particolarissima casa disposta in vari livelli: sembra piuttosto caratteristica (legno e pietra) ma (credo) sia stata ideata da un architetto d'avanguardia. Lei � toscana, rasata, poco seno, molto magra: un po' androgina mi ha detto qualche amico pi� tardi; non saprei, per� a me piaceva molto, l'avevo gi� incrociata in qualche festa nell'isola, ma non c'eravamo mai conosciuti: ad ogni modo sapevamo entrambi che l'occasione per rivederci avrebbe tardato ad arrivare, visto che io dovevo tornare comunque in Italia mentre lei vive li, tanto vale approfittarne subito.
Le ore scorrono: arrivato alle 10 del mattino circa, non me ne andr� prima delle otto di sera, con un sorriso che ricorda tanto quello dei bambini... ...ah, a proposito, mi hanno detto che i bimbi sono andati con la mamma in spiaggia circa un'oretta dopo il nostro arrivo: mi pare giusto, avevano visto abbastanza ma non sembravano affatto disturbati da tutto ci�.
Chiudo questo mio racconto con una frase che estrapolo dal libro "No drugs no future" di G�nter Amendt (l'autore a sua volta l'ha presa da un testo di di Peter Handke):
"Per quanto mi riguarda,
non conosco nessun processo
che liberi di pi� -
che dia un senso pi� profondo di liberazione
e crei libert� -
del crollo o l'abbattimento
di un pregiudizio".
Consiglio a tutti di leggere il libro (per niente banale) edito da Feltrinelli: la questione droga viene analizzata con seriet� e senza tutta quella serie di pregiudizi che determinati "poteri" hanno contribuito ad alimentare negli anni: tanto da arrivare a bandire la canapa indiana (pianta che in passato � stata una risorsa primaria per il genere umano) e al tempo stesso a consentire la vendita di psicofarmaci potentissimi, alcool, sostanze dopanti per sportivi: cio� sostanze MOLTO pi� pericolose dello "spinello".
Insomma, l'invito � ad ascoltare tutte le campane, farsi una propria opinione e rispettare quella degli altri. Al solito. :)
soc
Un tempo da lupi: arrivato da dove sono arrivato era quasi da mettersi a piangere. Ma fa niente.
:(
Voglio comunque, per chi ha voglia di leggermi ed � interessato all'argomento, raccontarvi di una festa a cui sono stato durante la mia ennesima vacanza ad Ibiza: quest'isola, checch� se ne dica, � veramente meravigliosa: ha moltissimo da offrire da tutti i punti di vista, mare, sole, archeologia, storia e, ovviamente, sovrana e irresistibile, la notte - e il giorno dopo! Proprio di questo voglio parlarvi, di un "giorno dopo" molto particolare.
Dal momento che vado da svariati anni (anche pi� volte all'anno) nella "magic island", oramai il mio cerchio di conoscenze/amicizie si � notevolmente allargato. Cos�, gi� da qualche visita, riesco a partecipare a feste in villa che prima mi erano sconosciute o quantomeno inaccessibili: quella di cui vi sto per parlare � stata la pi� eccitante; e anche "mistica", se vogliamo.
Fatta la discoteca (Amnesia � il locale, Cocoon il nome della festa, non molto commerciale) abbiamo atteso all'uscita, dopo che sono defluite le circa 5000 persone, il Dj, nonch� organizzatore della festa, dell'after, proprietario del cocoonclub di Francoforte, dj storico e "incandescente" personaggio. Finalmente esce, � Sven Vath.
Ad un ristretto gruppo di persone comunica il luogo scelto questa volta per la festa (trattasi di ville messe a disposizione da gente dell'isola: hippy che vivono qui da moltissimi anni, organizzatori di party o semplicemente facoltosi pazzi scatenati).
A loro volta gli amici di Sven lo comunicano ad altre persone, tra cui alcuni miei amichetti, e cos� sappiamo dove andare.
Questo "rito" si svolge quasi ogni volta che il cocoonclub si trasferisce all'Amnesia, cio� tutti i luned� da luglio a settembre.
Ci addentriamo nella poderosa natura dell'entroterra dell'isola.
Meravigliosa.
Stradine bianche che si arrampicano in colline che ricordano quelle umbre, dove vivo io.
Arrivati.
Una persona ci chiede chi siamo e come siamo arrivati fin li.
Non ci sono problemi ed entriamo.
Siamo tra i primi ad arrivare: il posto � bellissimo, intuisco subito che deve trattarsi della casa di un qualche hippy.
Ad accoglierci, tra lo stupore di tutti, una signora molto bella sui trentacinque, con, per mano, due bimbi, un maschio e una femmina, di meno di dieci anni.
Tutti e tre biondi, vestiti di tessuti particolari, molto leggeri e colorati: mi ricorda qualcosa di indiano...
I bimbi ci offrono dei pomodorini e delle fragole.
La mamma, invece, uno strano succo: non parliamo la stessa lingua, ma ci capiamo perfettamente.
Faranno cos� con tutti coloro che arrivano.
Sentiamo in lontananza la magica musica di Sven, e qui, purtroppo, solo ascoltarla rende l'idea.
Avvicinandoci si apre davanti a noi uno splendido giardino: ancora c'� poca gente, massimo 50 persone.
Non molto lontanto vedo un orto, un laghetto molto piccolo, alcune paperelle. C'� uno spaventapasseri in mezzo all'orto: � curato nei minimi dettagli; non solo lo spaventapasseri: tutto � bellissimo!
La casa, che per l'occasione � stata spogliata quasi di tutto, � bellissima: ricordo molto bianco, la consolle dove suona Sven � posizionata davanti all'ampissima finestra del salotto e dietro alemno una quindicina di cassette di dischi. Le casse sono di qualit� entusiasmante. Il sonoro � perfetto: per descrivervi la musica, mio malgrado, non trovo parole. Per� immaginate una musica che riesce a farvi ballare senza mai infastidirvi, una musica che riecheggia nell'aria e sembra venga da un altro posto; suoni strani o rumori di animali, ritmata ma non troppo, che vi consente una danza particolare, fatta di pause, silenzi, ripartenze... :banana:
Comincia a farsi sentire il succo della signora (e non solo :clapclap: ).
La festa si riempie: ci sono persone di tutti i tipi e di tutte le nazioni, per� coloro che pi� mi colpiscono sono il proprietario di casa e i suoi amici. Sono hippy vecchia maniera, vivono di cose semplici ma suppongo siano tutti molto benestanti, almeno a giudicare dalla casa e dall'abbigliamento: quantomeno molto colti.
Penso che ora siamo circa 200 persone.
Dalla cucina non ci si risparmia nell'offrire a tutti frutta fresca, acqua, alcolici e dolci.
Iniziano i teatrini, mi trovo a parlare in "europanto" cio� mischio le mie conoscenze di italiano, spagnolo e inglese per farmi capire magari da un tedesco: non si tratta di conversazioni impegnate; semplicemente si fa ci� che molti adulti non sanno pi� fare: si gioca.
Giochiamo, mettiamo in gioco noi stessi, talvolta un teatrino ridicolo, poi una risata collettiva e si riparte, la colonna sonora fa da sfondo alla festa pi� magica che abbia finora incontrato.
Spostandomi dalla "pista da ballo" davanti al Dj verso il giardino incrocio una ragazzza che contempla il paesaggio: � veramente magnifico.
Dall'averla conosciuta a entrare assieme in casa il passo � breve: eccoci accomodati sui cuscinoni appartati di un antro della particolarissima casa disposta in vari livelli: sembra piuttosto caratteristica (legno e pietra) ma (credo) sia stata ideata da un architetto d'avanguardia. Lei � toscana, rasata, poco seno, molto magra: un po' androgina mi ha detto qualche amico pi� tardi; non saprei, per� a me piaceva molto, l'avevo gi� incrociata in qualche festa nell'isola, ma non c'eravamo mai conosciuti: ad ogni modo sapevamo entrambi che l'occasione per rivederci avrebbe tardato ad arrivare, visto che io dovevo tornare comunque in Italia mentre lei vive li, tanto vale approfittarne subito.
Le ore scorrono: arrivato alle 10 del mattino circa, non me ne andr� prima delle otto di sera, con un sorriso che ricorda tanto quello dei bambini... ...ah, a proposito, mi hanno detto che i bimbi sono andati con la mamma in spiaggia circa un'oretta dopo il nostro arrivo: mi pare giusto, avevano visto abbastanza ma non sembravano affatto disturbati da tutto ci�.
Chiudo questo mio racconto con una frase che estrapolo dal libro "No drugs no future" di G�nter Amendt (l'autore a sua volta l'ha presa da un testo di di Peter Handke):
"Per quanto mi riguarda,
non conosco nessun processo
che liberi di pi� -
che dia un senso pi� profondo di liberazione
e crei libert� -
del crollo o l'abbattimento
di un pregiudizio".
Consiglio a tutti di leggere il libro (per niente banale) edito da Feltrinelli: la questione droga viene analizzata con seriet� e senza tutta quella serie di pregiudizi che determinati "poteri" hanno contribuito ad alimentare negli anni: tanto da arrivare a bandire la canapa indiana (pianta che in passato � stata una risorsa primaria per il genere umano) e al tempo stesso a consentire la vendita di psicofarmaci potentissimi, alcool, sostanze dopanti per sportivi: cio� sostanze MOLTO pi� pericolose dello "spinello".
Insomma, l'invito � ad ascoltare tutte le campane, farsi una propria opinione e rispettare quella degli altri. Al solito. :)
soc